THE BIG WHITE

Valutazione
Futile, banalità
Tematica
Avidità, Denaro, Matrimonio - coppia
Genere
Grottesco
Regia
Mark Mylod
Durata
105'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The Big White
Distribuzione
Medusa Film
Musiche
Mark Mothersbaugh
Montaggio
Julie Monroe

Orig.: Stati Uniti (2004) - Sogg. e scenegg.: Colin Friesen - Fotogr.(Panoramica/a colori): James Glennon - Mus.: Mark Mothersbaugh - Montagg.: Julie Monroe - Dur.: 105' - Produz.: Christopher Eberts, David Faigenblum, Chris Roberts.

Interpreti e ruoli

Robin Williams (Paul Barnell), Holly Hunter (Margaret Barnell), Alison Lohman (Tiffany), Giovanni Ribisi (Ted), Woody Harrelson (Raymond), Tim Blake Nelson (Gary), Craig March (Howard), Frank C. Turner (Dave), W. Earl Brown (Jimbo), William Merasty (Cam), Marina Stephenson Kerr . (Avis)

Soggetto

In una cittadina dell'Alaska Paul Barnell, agente di viaggio con poco lavoro e pochi soldi, é in una situazione disperata. Perseguitato dai creditori e incapace di garantire alla moglie Margaret, affetta dalla sindrome di Tourette, le cure necessarie, Paul capisce che l'unica soluzione é quella di impadronirsi dell'assicurazione sulla vita lasciata a suo favore dal fratello Raymond scomparso da alcuni anni senza lasciare traccia di sé. Capita però che Ted Walters, scrupoloso ispettore della società assicurativa, faccia presente che il periodo finora trascorso non basta a decretare la morte della persona e che quindi non si può procedere allla liquidazione della somma. Da qui le cose precipitano: Paul si impossessa di un cadavere lasciato da alcuni gangster e fa credere che sia quello del fratello morto; Raymond torna all'improvviso in città e Paul é costretto a farlo vivere di nascosto; i due malviventi rivogliono il corpo e si fanno minacciosi. Paul tuttavia incassa l'assegno, ma, dopo molte peripezie, incalzato da Ted, dal fratello e dai gangster che avevano rapito la moglie, deve arrivare con tutti alla resa dei conti. Finisce che Ray muore davvero, mentre gli altri si prendono una bella vacanza al mare.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un 'quasi thriller' fin troppo palesemente voltato sul grottesco nel tentativo di conferire alla vicenda toni quasi da tragedia. Le buone intenzioni, che dovevano trovare una adeguata motivazione nella cornice di panorami eternamente ghiacciati (il freddo dei luoghi e dei sentimenti), restano incagliate nel poco spessore dei personaggi, in qualche ripetizione, in una certa fatica nel portare avanti la storia sugli stessi livelli. Sembra che né gli attori nè il regista siano molto convinti di quello che stanno facendo. Si arriva alla fine, avendo visto un prodotto modesto, incapace di dare forza anche alle azioni magari non esemplari dei vari personaggi. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come futile e caratterizzato da banalità. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, tenendo presenti i limiti generali sopra indicati. Qualche attenzione é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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