Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg. e scenegg.: Troy Duffy - Fotogr.(Scope/a colori): Adam Kane - Mus.: Jeff Danna . Montagg.: Bill DeRonde - Dur.: 108' - Produz.: Elie Samaha, Lloyd Segan, Robert Fried, Chris Brinker.
Interpreti e ruoli
Willem Dafoe (Paul Smecker), Sean Patrick Flanery (Connor Macmanus), Norman Reedus (Murphy Macmanus), David Della Rocco (Rocco), Billy Connolly (il duce), David Ferry (detective Dolly), Brian Mahoney (detective Duffy), Bob Marley . (detective Greenly)
Soggetto
A Boston i due fratelli irlandesi Connor e Murphy McManus bevono come ogni sera al pub di Doc. Questi dice che sarà costretto a chiudere perché non può più pagare la tangente alla mafia russa. Quando due scagnozzi russi entrano nel locale per riscuotere la somma, i due irlandesi reagiscono e uccidono i russi. Paul Smecker, poliziotto incaricato delle indagini e oggetto di ironia perché omosessuale, ascolta gli irlandesi e poi li lascia andare, accettando la tesi della legittima difesa. A questo punto Connor e Murphy si sentono investiti del compito di combattere il crimine e convincono Rocco ad unirsi a loro nell'opera di 'pulizia'. Comincia allora una serie di cruenti omicidi, di fronte ai quali Smecker un po' lascia correre un po' indaga, ben sapendo chi sono i colpevoli. In chiesa Smecker confessa questo suo dilemma, e lì si trovano anche i fratelli irlandesi. In un conflitto a fuoco, Rocco viene ucciso e un boss arrestato. Al processo gli irlandesi entrano in aula e, nel nome di Dio, uccidono il malavitoso. Fuori, nel corso di interviste televisive, alcuni salutano i due come eroi e li chiamano 'santi'.
Valutazione Pastorale
Si tratta di un indecoroso e pasticciato racconto che vorrebbe mettere insieme vari registri narrativi, dalla violenza esagerata alla Tarantino alla ironia al dramma sociale. Niente riesce e tutto risulta sbagliato. soprattutto perché, quasi a fare da cornice, c'è la dimensione religiosa. Gli irlandesi sono assasini ma buoni cattolici praticanti e fanno tutto in nome di una giustizia superiore. Si può convenire sul tono grottesco dell'insieme, ma non si può seguire il farneticante uso che viene fatto della religione, delle chiese, di una immaginata 'giustizia divina'. C'è qualcosa di distorto nel compiacimento con cui si trascina la storia sul binomio violenza/religione, qualcosa che travalica l'idea dello scherzo o della satira per diventare offesa palese e fuori luogo. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come inaccettabile, e da definire meglio come dissacrante. UTILIZZAZIONE: non si vedono possibili utilizzazioni di questo prodotto, né in programmazione ordinaria né in altre circostanze.