THE FULL MONTY – SQUATTRINATI ORGANIZZATI

Valutazione
Ambiguità, Discutibile, dibattiti**
Tematica
Lavoro
Genere
Grottesco
Regia
Peter Cattaneo
Durata
91'
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
THE FULL MONTY
Distribuzione
Fox
Musiche
Anne Dudley
Montaggio
David Freeman, Nick Moore

Sogg. e scenegg.: Simon Beaufoy - Fotogr.: (Panoramica/a colori) John De Borman - Mus.: Anne Dudley - Montagg.: David Freeman, Nick Moore - Dur.: 91' - Produz.: Uberto Pasolini

Interpreti e ruoli

Robert Carlyle (Gaz), Tom Wilkinson (Gerald), Mark Addy (Dave), Paul Barber (Horse), Steve Huison (Lomper), Hugo Speer (Guy), Emily Woof (Mandy), Lesley Sharp, William Snape, Deirdre Costello, Bruce Jones, Paul Butterworth, Dave Hill, Andrew Livingstone

Soggetto

A Sheffield, maggior centro siderurgico britannico, sono finiti i bei tempi degli anni '60. Acciaierie e fabbriche hanno chiuso i battenti, il lavoro si è automatizzato e molti operai sono stati licenziati. Tra questi c'è Gaz, separato dalla moglie alla quale è stato affidato anche il figlio adole- scente che però, nonostante tutto, è disposto a dare ancora fiducia al padre. Intorno a Gaz si muove un gruppo di amici, tutti disoccupati ed in cerca di una soluzione. C'è anche Gerald, che era un dirigente, e che ancora non ha trovato il coraggio di dare la notizia alla moglie. Alla ricerca di un occasione, Gaz lancia l'idea di allestire un numero di striptease per raggranellare qualche soldo. In un capannone Gaz fa alcune selezioni per formare un gruppo. Sono in sei alla fine a gettarsi nell'avventura, che però sembra finire ben presto, quando i poliziotti intervengono ad interrompere le prove e arrestano tutti. I sei amici pensano di abbandonare tutto, ma il proprietario del locale dove è prenotato lo spettacolo dice che sono stati venduti molti biglietti, e allora Gaz torna alla carica. Convince di nuovo i più incerti (tra cui Dave, che aveva trovato lavoro in un grande magazzino) e il gruppo si prepara. Finalmente si va in scena, e gli improvvisati artisti eseguono il loro numero di striptease, fino in fondo, senza veli.

Valutazione Pastorale

il problema di fondo, la disoccupazione e gli effetti che provoca sulla persona è realistico e grave. Realistica è anche l'ambientazione del film, in esterni, scelti e fotografati con attenzione. L'idea dello striptease dà all'insieme un tono grottesco: il senso della trovata è quello di esprimere le volontà di uscire dalla routine con fantasia e inventiva, insieme anche creando gruppo con altri afflitti dallo stesso problema. Si unisce poi un umorismo molto amaro e anche spontaneità nell'affrontare la situazione esponendosi nudi alla società, senza mediazioni ideologiche o intellettualistiche. Certamente gli aspetti positivi e negativi si equilibrano, il problema "lavoro" viene affrontato ma per niente risolto, e c'è il rischio di qualche fraintendimento nella soluzione proposta. Dal punto di vista pastorale, quindi, il film è da ritenere discutibile, proprio per una certa ambiguità di fondo, ma è comunque da segnalare per dibattiti. Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione per i minori. Opportuno, come si diceva, in situazioni più mirate, per riflettere sul tema del lavoro, che attraversa l'Europa di fine millennio.

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