The Last Duel

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Avidità, Dolore, Donna, Famiglia, Guerra, Matrimonio - coppia, Metafore del nostro tempo, Morte, Politica-Società, Potere, Violenza
Genere
Drammatico, Storico
Regia
Ridley Scott
Durata
152'
Anno di uscita
2021
Nazionalità
Regno Unito, Stati Uniti
Titolo Originale
The Last Duel
Distribuzione
20th Century Studios
Soggetto e Sceneggiatura
Soggetto dal romanzo di Eric Jager. Sceneggiatura: Ben Affleck, Matt Damon, Nicole Holofcener
Fotografia
Dariusz Wolski
Musiche
Harry Gregson-Williams
Montaggio
Claire Simpson
Produzione
Jennifer Fox, Nicole Holofcener, Ridley Scott, Kevin J. Walsh, en Affleck, Madison Ainley, Matt Damon, Kevin Halloran, Drew Vinton. Casa di produzione: 20th Century Studios, Pearl Street Films, Scott Free Productions

Presentato fuori concorso alla 78a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia

Interpreti e ruoli

Matt Damon (Jean de Carrouges), Adam Driver (Jacques Le Gris), Jodie Comer (Marguerite de Carrouges), Ben Affleck (Pierre d'Alençon), Harriet Walter (Nicole de Buchard), Nathaniel Parker (Robert D'Thibouville), Sam Hazeldine (Thomin du Bois), Michael McElhatton (Bernard Latour)

Soggetto

Francia del XIV secolo, Jean de Carrouges è un cavaliere proveniente da una famiglia titolata, che dopo una campagna di guerra di successo decide di prendere in moglie Marguerite, erede di un casato in decadenza. Quando Jean parte per una nuova missione, l’amico di battaglie Jacques Le Gris fa visita al suo castello e aggredisce inaspettatamente Marguerite. Non volendo tacere sull’accaduto, come le regole del tempo imponevano, Marguerite denuncia pubblicamente il suo aggressore....

Valutazione Pastorale

Un'istantanea di donna pioniera, dalla Francia del XIV secolo. Di questo tratta “The Last Duel” l’ultimo film di Ridley Scott – tra i suoi successi “Alien” (1979), “Blade Runner” (1982), “Thelma & Louise” (1991), “Il Gladiatore” (2000) e a breve “House of Gucci” – , che coinvolge nel cast come attori nonché sceneggiatori la coppia di amici da Oscar Matt Damon e Ben Affleck. Prendendo le mosse da fatti realmente accaduti, raccontati nel libro di Eric Jager, il film di Scott mostra un avvenimento circoscritto, tragico, attraverso tre differenti punti vista, dove quello femminile risulta il più incisivo, di senso. La storia: nella Francia del XIV secolo Jean de Carrouges (M. Damon) è un cavaliere proveniente da una famiglia titolata, che dopo una campagna di guerra di successo decide di prendere in moglie Marguerite (Jodie Comer), erede di un casato in decadenza. Non senza qualche difficoltà, soprattutto per la donna, la coppia trova comunque una stabile intesa. Quando Jean parte per una nuova missione, l’amico di battaglie Jacques Le Gris (Adam Driver) fa visita al suo castello e aggredisce inaspettatamente Marguerite. Non volendo tacere sull’accaduto, come le regole del tempo imponevano, Marguerite denuncia pubblicamente il suo aggressore, chiamato così a duellare con il marito Jean. Anzitutto, bisogna riconoscere a Ridley Scott sempre un grande talento nel gestire produzioni cinematografiche di notevole respiro, capaci di fondere azione con spessore narrativo. Qui c’è tutto il suo mestiere che emerge, soprattutto per come governa in maniera credibile e avvincente il lungo duello finale tra Carrouges/Damon e Le Gris/Driver: c’è brutalità, ma non gratuità; c’è vigore, ma non la volgarità della violenza. Nelle logiche del racconto, però, elemento chiave rimane la condizione della donna, mostrando il coraggio di Marguerite nel saper sfidare il rigido confinamento imposto dalle regole sociali del tempo, alzando la voce e chiedendo verità, giustizia. Nel fare ciò, il regista Scott allarga il campo della riflessione affidando il racconto degli avvenimento tanto alla prospettiva maschile quanto femminile. Attraverso questo escamotage, riusciamo a cogliere tutte iniquità del mondo medievale, dove le donne, anche di rango elevato, erano costrette a una condizione subalterna, di mera sottomissione. Forte probabilmente dell’istanza dei movimenti MeToo, soprattutto a Hollywood, il film “The Last Duel” potrebbe apparire sulle prime un’operazione in chiave femminista. Volendo uscire dal facile recinto interpretativo, possiamo affermare che l’opera trova il modo di coniugare la Storia con il presente, componendo il ritratto di una donna controcorrente che sovverte le regole ancorate nel maschilismo per dare voce alla dignità e parità della propria condizione. Un racconto robusto, ruvido, che trova grande fascino per la gestione della tensione narrativa, come pure per le interpretazioni vigorose di Damon e Driver oppure nello sguardo dolente e fiero della vera protagonista Jodie Comer. Dal punto di vista pastorale “The Last Duel” è complesso, problematico e per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni di dibattito. Idoneo per i temi in campo a un pubblico adulto

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