THOMAS IN LOVE

Valutazione
Discutibile, Problematico, dibattiti*
Tematica
Malattia, Nuove tecnologie, Solidarietà-Amore
Genere
Drammatico
Regia
Pierre-Paul Renders
Durata
92'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Belgio, Francia
Titolo Originale
Thomas est amoureux
Distribuzione
Key Films
Musiche
Igor Sterpin
Montaggio
Ewin Ryckaert

Orig.: Belgio/Francia (2000) - Sogg. e scenegg.: Philippe Blasband - Fotogr.(Panoramica/a colori): Virgine Saint Martin - Mus.: Igor Sterpin - Montagg.: Ewin Ryckaert - Dur.: 92' - Produz.: Diana Elbaum.

Interpreti e ruoli

Gaetano Varcasia (Thomas), Aylin Yay (Eva), Magali Pinglaut (Melodie), Micheline Hardy (Nathalie), Alexandre Von Sivers (assicuratore), Serge Lariviere (operatore telefonico), Dominique Baeyens (Vanessa), Imbal Yalon (Eleonore), Veronique Dumont (Louise), Abdelmalek Kadi . (dott. Sorensen)

Soggetto

Thomas é un 32enne colpito da agorafobia acuta. Da otto anni vive chiuso in casa, senza permettere ad alcuno di entrarvi. L'unico contatto con altri lo ha attraverso lo schermo del computer. La sua compagnia assicurativa si prende cura di lui e gestisce gli aspetti della sua vita, compreso quello mentale. Thomas è contento, ma si sente solo. Lo psichiatra ritiene che abbia bisogno di una forte scossa e lo iscrive a sua insaputa ad un club di incontri attraverso internet. Allo stesso tempo il suo agente assicurativo lo informa che può ricevere, senza alcun costo, dei 'servizi particolari' da donne preparate a rapporti con persone con problemi mentali. Anche se controvoglia, Thomas comincia ad osservare numerose foto di ragazze. Conosce allora Melodie, un'artista underground in cerca dell'anima gemella. Tra una telefonata e l'altra della madre, e un contrattempo relativo ad un guasto all'aspirapolvere, Thomas riprende la selezione e si sofferma su Eva, che sta piangendo e chiede di essere contattata più tardi. Dopo un esperimento di sesso virtuale con Melodie andato a vuoto, Thomas rintraccia Eva, vorrebbe parlare a lungo con lei e, dopo molta fatica, la chiama a casa. Sollecitata da alcune domande, Eva rivela di essere stata costretta a fare quel mestiere e di essere tenuta sotto sorveglianza. Alla fine lo invita ad uscire e ad andarla a trovare. Pur impaurito, Thomas esce, ma si sente male e torna dentro. Più tardi chiede di Eva, che è stata licenziata. Lei lo aspetta fuori. Thomas esce di nuovo. Che farà stavolta?

Valutazione Pastorale

Il copione ha spunti originali e motivazioni interessanti. Risulta azzeccato il modo con cui, a poco a poco, il racconto fonde temi antichi con situazioni attuali. La solitudine che nasce da sentimenti profondi di paura e di angoscia nel rapporto con gli altri e che ha origini lontane e in parte ancora misteriose trova un luogo d'incontro in un'altra solitudine, stavolta contemporanea e non meno grave: quella originata dalle nuove tecnologie. All'insegna dello slogan "tutto il mondo è raggiungibile e tutto si può avere senza muoversi", la realtà virtuale e la rete Internet stanno favorendo la nascita di nuove solitudini e, forse, di nuove illusioni. Va detto che Thomas non appare mai e che la storia è vista 'in soggettiva' dalla sua parte con il computer che riempie lo schermo. Certo la regia non manca di dilungarsi sui consueti passaggi di più o meno spinto erotismo e forse l'esito arriva un po' troppo rapidamente. Ma non c'è dubbio che il film si proponga come un tentativo credibile di analisi del problema della comunicazione e che lanci un preciso allarme: quello del virtuale che non aiuta a realizzarsi ma anzi può essere motivo di sofferenza. L'uso acritico delle nuove tecnologie crea sbandamenti, e l'amore resta l'unica possibilità di salvezza. Da non trascurare anche i riferimenti alle compagnie di assicurazione che diventano controllori della vita quotidiana. Qualche passaggio scabroso dunque, ma anche molti elementi di interesse (anche il tema dell'agorafobia come fuga dalle responsabilità) in un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come discutibile, problematico e adatto a dibattiti. UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film si consiglia per proiezioni mirate, come stimolo alla riflessione sui temi della comunicazione e della realtà virtuale. Se qualche attenzione è da porre per i minori, non è da trascurare da parte di educatori e genitori il fatto che Internet è spesso usato proprio dalla fascia di adolescenti.

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