TIRO LIBERO

Valutazione
Consigliabile, Problematico, dibattiti
Tematica
Amicizia, Disabilità, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Film per ragazzi, Sport
Genere
Commedia
Regia
Alessandro Valori
Durata
98'
Anno di uscita
2017
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Rainbow
Soggetto e Sceneggiatura
Valentina Capecci da un'idea di Simone Riccioni, Alessandro Valori, Valentica Capecci
Musiche
Andrea Gargioni
Montaggio
Letizia Caudullo

Orig.: Italia (2017) - Sogg.: da un'idea di Simone Riccioni, Alessandro Valori, Valentica Capecci - Scenegg.: Valentina Capecci - Fotogr.(Scope/a colori): Sandro De Pascalis - Mus.: Andrea Gargioni - Montagg.: Letizia Caudullo - Dur.: 98' - Produz.: Iginio Straffi, Simone Riccioni per Rainbow, Linfa Crowd 2.0

Interpreti e ruoli

Simone Riccioni (Dario Lanciotti), Antonio Catania (Emilio Lanciotti), Maria Chiara Centorami (Isabella), Biagio Izzo (Direttore Carmine), Paolo Conticini (avvocato Riccardi), Samuele Sbrighi (Filippo), Marianna Di Martino (Rebecca), Jacopo Barzaghi (Simone), Pier Giorgio Bellocchio. (primario), Nancy Brilli (Diana Lanciotti)

Soggetto

Dario gioca da leader in una squadra di basket di Montegranaro. Giovane e carismatico, durante una partita di campionato improvvisamente cade a terra. Alla diagnosi che si tratta di distrofia muscolare, Dario reagisce chiudendosi nel silenzio. Processato per aver insultato una ragazza che gli aveva sfiorato il suv, Dario è condannato a svolgere un'attività socialmente utile: allenare la squadra di basket di un gruppo di ragazzi in carrozzina...

Valutazione Pastorale

Si tratta di una commedia con un chiaro taglio educational, pensata per un pubblico di giovani e famiglie. Il film si muove su diversi livelli narrativi: al centro domina il tema dello sport e della disabilità, rimarcando come la dimensione sportiva sia scuola di umanità e fraternità. Segue,poi, il percorso di caduta e riscatto della persona, in questo caso di un giovane smarrito nella mondanità, che avanza nella vita con un bagaglio scarno di valori e affetti, portato poi a riscopre il senso della vita e della condivisione mettendosi in gioco per gli altri. Un altro aspetto che racconto porta a poco a poco in primo piano è la fede, di cui il protagonista Dario è inizialmente digiuno. Le diverse vicissitudini e il venire a contatto con ragazzi disabili innescano in lui un percorso di riflessione, che lo conduce a confrontarsi a viso aperto con Gesù. Dario si rivolge a voce alta al crocifisso (un voluto omaggio a don Camillo, a quello stile dialogante e scanzonato con il Signore che è il marchio del personaggio di Guareschi) prima con tono di sfida, poi persino di rabbia e smarrimento, sino ad arrivare al bisogno di consolazione, al desiderio di un abbraccio riconciliante. Nell'insieme, il film si muove con leggerezza e freschezza di linguaggio su questioni nodali, dalla densità tematica rilevante, con uno stile dinamico e convincente, conservando però la serietà e il rispetto per gli argomenti trattati. Dal punto di vista pastorale, è un'opera positiva e valida, da valutare come consigliabile, problematica e adatta per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte, successive circostanze come avvio ad una riflessione sui molti spunti che propone per il dialogo tra e con i giovani.

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