Tornare a vincere

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Alcolismo, Amicizia, Educazione, Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli, Giovani, Lavoro, Metafore del nostro tempo, Povertà-Emarginazione, Scuola, Solidarietà, Sport
Genere
Drammatico
Regia
Gavin O'Connor
Durata
108'
Anno di uscita
2021
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The Way Back
Distribuzione
Warner Bros Iatalia
Soggetto e Sceneggiatura
Brad Ingelsby, Gavin O'Connor
Fotografia
Eduard Grau
Musiche
Rob Simonsen
Montaggio
David Rosenbloom
Produzione
Ben Affleck, Mark Ciardi, Gordon Gray, Ravi D. Mehta, Gavin O'Connor, Jennifer Todd, Gary Barber, Jason Cloth, Aaron L. Gilbert. Casa di produzione: Warner Bros., BRON Creative, Jennifer Todd Pictures, Mayhem Pictures, Film Tribe

La serie tv è in distribuzione sulla piattaforma Now di Sky

Interpreti e ruoli

Ben Affleck (Jack Cunningham), John Aylward (padre Edward Devine), Janina Gavankar (Angela), Al Madrigal (Dan), Michaela Watkins . (Beth Cunningham), Brandon Wilson (Brandon Durrett), Jeremy Radin (padre Mark Whelan), Fernando Luis Vega (Sam Garcìa), Melvin Gregg (Marcus Parrish), Charles Lott Jr. (Chubbs Hendricks)

Soggetto

Jack Cunningham è una ex premessa del basket che oggi ha cinquant’anni e vive in maniera modesta, separato dalla moglie e totalmente dipendente dalla bottiglia. Un giorno riceve l’inaspettata chiamata di padre Edward, preside del liceo dove lui si è affermato come campione, che gli offre la panchina della squadra maschile. Un nuovo inizio…

Valutazione Pastorale

Una bella sorpresa il dramma sportivo-esistenziale “Tornare a vincere” (“The Way Back”, 2020) di Gavin O’Connor che vede protagonista Ben Affleck, noto attore, sceneggiatore e produttore statunitense vincitore dell’Oscar per la miglior sceneggiatura nel 1998 con il collega Matt Damon per “Will Hunting. Genio ribelle” e, nel 2013, l’Oscar per il miglior film con “Argo”. Nel mezzo tanti riusciti ruoli come interprete tra cui “The Company Men” (2010) di John Wells, “To the Wonder” (2012) di Terrence Malick e “L’amore bugiardo. Gone Girl” (2014) di David Fincher, senza dimenticare il suo Batman nella trilogia di Zack Snyder. Nonostante la piena vita professionale come pure personale – è stato sposato per oltre un decennio con l’attrice Jennifer Garner ed è padre di tre figli –, Ben Affleck non ha nascosto mai la sua lotta all’alcolismo, problema che ha rischiato di farlo deragliare più volte. E questa sua fragilità l’ha messa in racconto nell’avvincente dramma “Tornare a vincere”, che tratta di un ex promessa del basket statunitense Jack Cunningham (Affleck) ormai quasi cinquantenne che vive in maniera modesta, lavorando come operaio nei cantieri, separato dalla moglie, totalmente dipendente dalla bottiglia. Jack si alza al mattino e beve, durante la giornata è un continuo ricorre alla bottiglia, fino a sfinirsi di alcol la sera sul divano di casa senza più voglia di vivere. Per lui non sembra esserci domani, i colori all’orizzonte sono tutti della gamma del grigio. Un giorno riceve l’inaspettata chiamata di padre Edward (John Aylward), preside del liceo dove lui si è affermato come campione: padre Edward gli offre la panchina della squadra maschile, di allenare il team di basket della scuola. Dopo qualche esitazione Jack si lancia in questa impresa, provando così a domare i suoi demoni interiori… Il racconto, un dramma sportivo a carattere esistenziale, si inserisce anche nel binario del film educational mettendo a fuoco il valore formativo dello sport, capace di aprire orizzonti di riscatto per giovani di talento come pure terreno fecondo per edificare relazioni di amicizia e solidarietà. I toni non sono affatto edulcorati, mielosi, anzi, il film non ci consegna facili soluzioni, né per i ragazzi né per l’allenatore Jack. “Tornare a vincere” ci accompagna in verità nelle secche della sofferenza, invitandoci a scandagliare quali siano le cause del deragliamento di una persona, come si possa (ri)tornare a vita nuova, a rimettersi in partita e sognare, sì, la vittoria. E il primo passo è quello che porta al “Noi”, che permette all’“Io” di uscire dal suo isolamento asfittico, dalla sua silenziosa sofferenza, per aprirsi a una sincera richiesta di aiuto. Se il film presenta alcune incertezze o può sembrare in determinati passaggi un po’ sovraccarico, ad ancorarlo saldamente sul binario giusto, con spessore e densità, è proprio l’interpretazione di Ben Affleck così intensa, vera, struggente. Affleck fa sconfinare il personaggio di Jack nella propria vita, caricandolo di pathos e regalando non poca commozione. Applausi per Ben! Dal punto di vista pastorale “Tornare a vincere” è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film "Tornare a vincere" può essere utilizzato in programmazione ordinaria e in successive occasioni di dibattito sui temi dello sport, scuola, formazione, amicizia e riscatto sociale, oltre che una riflessione sulla famiglia e sul dialogo. Si consiglia l'opera per un pubblico di adulti e di adolescenti accompagnati, data la presenza di temi delicati come l'abuso di alcolici e il racconto di dipendenze.

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