Interpreti e ruoli
Vincenzo Amato (Salvo), Sveva Alviti (Lea), Daniele Monachella (Nino)
Soggetto
Salvo e Lea si sono conosciuti e poi lasciati. Ora viaggiano nella notte con obbiettivi incerti da raggiungere. Un cadavere affiora dalle onde davanti a Lampedusa. A chi appartiene?...
Valutazione Pastorale
Due soli protagonisti, Salvo e Lea. All’inizio lui, pescatore, si aggira per la Sardegna per poi prendere un traghetto per la Sicilia. Dentro il suo Suv c’è il corpo di un uomo. Salvo è intenzionato a restituirlo alla moglie, della quale ha trovato le indicazioni. Dopo un po’ accanto a Salvo appare Lea, che sembra essere stata la sua donna, ma ora tra i due ci sono rancore e freddezza. Lea fa la cantante, o almeno ha avuto esperienze di quel tipo. I due si muovono tra Sardegna e Sicilia come fantasmi alla ricerca di qualcosa di invisibile, che invece è una persona ‘vera’ e va restituita alla famiglia. Si snoda così una vicenda dura e insieme malinconica tra sogno e realtà, una storia che comincia nell’ incertezza per poi crescere trascinata da un tema forse ormai abusato (l’emigrazione) che viene declinato con una trama del tutto nuova e originale. Fra noir e melò ci sono atmosfere molto convincenti che conquistano unite anche alla bella prova dei due interpreti, Sveva Alviti (Lea); Vincenzo Amato (Salvo). Il regista Marco Amenta usa con sapienza gli "esterni", con un sapore di amara solitudine, e la fotografia affidata a efficaci toni crepuscolari. Nel dolore dei due passa il senso di un abbandono quasi fatale alle cose e agli eventi. Film da vedere e da valutare come consigliabile, problematico e per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da proporre in molte circostanze per avviare riflessioni sulla vita difficile di pescatori e di quanti sacrificano se stessi tra occasioni mancate e rinunce.