TRAFFIC

Valutazione
Accettabile-riserve, Problematico, dibattiti
Tematica
Droga, Famiglia - genitori figli, Politica-Società
Genere
Drammatico
Regia
Steven Soderbergh
Durata
147'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Traffic
Distribuzione
Columbia Tristar Films Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Stephen Gaghan ispirato alla miniserie "Traffic" di Simon Moore
Musiche
Cliff Martinez
Montaggio
Stephen Mirrione

Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg.: ispirato alla miniserie "Traffic" di Simon Moore - Scenegg.: Stephen Gaghan - Fotogr.(Panoramica/a colori): Peter Andrews - Mus.: Cliff Martinez - Montagg.: Stephen Mirrione - Dur.: 147' - Produz.: Marshall Herskovitz, Edward Zwick.

Interpreti e ruoli

Benicio Del Toro (Javier Rodriguez), Jacob Vargas (Manolo Sanchez), Tomas Milian (generale Salazar), Michael Douglas (Robert Wakefield), Amy Irving (Barbara Wakefield), Erika Kristensen (Carolyne Wakefield), Don Cheadle (Gordon), Luis Guzman (Castro), Carlos Ayala (Steven Bauer), Catherine Zeta-Jones (Helena Ayala), Dennis Quaid (Arnie)

Soggetto

Il poliziotto Javier é al lavoro con il collega Manolo lungo la frontiera messicana. Entrambi sono agli ordini dal generale Salazar, al quale é affidata in Messico la guida della lotta al narcotraffico. Presso la corte suprema dell'Ohio intanto il giudice Robert Wakefield viene nominato nuovo capo della sezione antidroga. A San Diego, in California, gli agenti speciali Gordon e Castro riescono ad incastrare Carlos Ayala, grande boss della droga, e a portarlo in carcere. Helena, la moglie incinta di Carlos, non sapeva niente e stenta a dare credito alle notizie sui traffici del marito. Tutto preso dai viaggi e dal suo importante ruolo, Robert non vuole dare all'inizio importanza a qualche sospetto nei riguardi della figlia Carolyne. Solo più tardi, di fronte alle insistenze della moglie e dopo aver seguito di persona la ragazza, capisce che é dedita regolarmente all'assunzione di stupefacenti. Messa in una clinica di recupero, Carolyne scappa. Mentre Helena cerca di riorganizzarsi e di prendere in mano la situazione, organizzando alcune vendette, Robert in Messico incontra Salazar. Dopo l'uccisione di Manolo, Helena cerca di far eliminare Eduardo, testimone chiave contro il marito. La sorveglianza cui è sottoposto non basta. Dopo l'arresto di Salazar, che era in combutta con i trafficanti, Eduardo muore avvelenato. Carlos viene assolto e torna a casa. Robert può tornare ad occuparsi della figlia. Partecipa con lei ad una riunione di gruppo, e dice che da quel momento il rapporto con la figlia non sarà più come prima.

Valutazione Pastorale

Lo scenario della lotta alla droga é descritto con estrema efficacia e con grande dinamismo di immagini. Il racconto si muove su tantissimi fronti e su un doppio binario. Robert si muove come deve fare una persona con un alto incarico ufficiale: dentro le aule, i palazzi, le città, ma anche a contatto con killer e boss. Le misure governative contro i signori del traffico non sempre sono coronate dal successo: bisogna muoversi dentro interessi economici enormi che non tutti hanno voglia di interrompere. Il doppio gioco è cosa di ordinaria amministrazione, dedurre secondo logica può portare fuori strada: quello della droga é in mondo impazzito e schizofrenico. Ma se ricucirne le fila a livello internazionale é impresa improba, lo smacco più forte è quello della distruzione che avviene dentro la propria casa. Robert non si rassegna alla perdita della figlia e capisce che per guardare troppo lontano ha perso di vista quello che aveva sotto gli occhi. Ripartire dalla famiglia e dai figli é dunque il primo compito: stroncare il fenomeno a quel livello può significare cominciare a chiudere canali importanti per quel turpe commercio. Muovendosi tra pubblico e privato, il film è dunque di grande coraggio, denuncia le complicità, il sacrificio di poliziotti che perdono la vita, ma soprattutto offre un invito alla speranza, lascia intravedere un riscatto, una soluzione possibile. Giocato su cromatismi diversi a seconda dei luoghi in cui si muove, il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare positivamente: accettabile, sia pure con riserve per inevitabili momenti di crudezza e violenza, ma più decisamente problematico, e utile per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. La tragica attualità del tema ne consiglia l'utilizzo come proposta forte per avviare riflessioni sull'argomento 'droga': da proporre anche a livello scolastico, con la presenza e il supporto di educatori, insegnanti, genitori.

Le altre valutazioni

Sfoglia l'archivo
Ricerca Film - SerieTv
Ricerca Film - SerieTV