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Orig.: Russia (1997) - Sogg.: da un' idea di Kira Muratova - Scenegg.: Igor Boshko, Renata Litvinova, Vera Storosheva - Fotogr.(Normale/ a colori): Gennagy Karyuk, Valerji Makhnev - Mus.: non accreditata - Montagg.: Valentina Oleinik - Dur.: 108' - Produz.: Igor Tolstunov.
Interpreti e ruoli
Sergei Makovetsky (Tich), Renata Litvinova (Ofa), Oleg Tabakov (Starik), Leonid Kushnir (Ghena), Jan Daniel, Sergei Tschetvertkov, Aleksei Schevtschenko, Tamara Demischenko, Natalia Buzko, Ivan Oklobystin, Alexandra Svenkaya, Elvira Chomjuk, Albina Skarga, Lilya Murlykina.
Soggetto
SALA CALDAIA n°6. Un uomo, ridotto in forte stato confusionale, va a trovare un vecchio compagno di scuola che lavora come fuochista in un locale caldaie. L'uomo ha con sè un baule in cui ha rinchiuso il corpo di una vicina di casa che ha appena ucciso al termine di una furibonda lite. Dopo molta insistenza, l'uomo riesce a convincere l'amico a bruciare il cadavere nel forno. OFELIA. Ofelia, una bella ragazza orfana, trova lavoro preso gli archivi di un ospedale. La scelta non è stata fatta a caso. Ofelia vuole scoprire l'identità della madre che in quell'ospedale l'aveva partorita e subito abbandonata. Trovato il nome, Ofelia rintraccia la donna, diventa sua amica e alla prima occasione la spinge in mare, affogandola. LA MORTE E LA BAMBINA. Un intellettuale, ormai anziano e paralitico, ha per unica compagnia la figlia del suo vicino di casa di appena cinque anni. Il vecchio passa le giornate a spiegarle tutte le brutture che l'attendono nel corso dell'esistenza. Finché la bambina, esasperata e addolorata, decide di avvelenare l'uomo con l'arsenico.
Valutazione Pastorale
Sono tre storie di delitti rimasti impuniti perché in nessuna di queste si svolgono indagini sui crimini commessi. La Muratova, attiva nel cinema fin dalla metà degli anni Sessanta, mette insieme tre racconti ispidi e brucianti, tre brevi istantanee segnate da toni 'neri' e da atmosfere dolorose. Ne esce un affresco affranto e per niente compiaciuto dell'Unione Sovietica poi diventata solo Russia. L'azione malvagia, concepita con gelida lucidità, evidenzia il forte contrasto tra il tentativo di superare il passato e l'incapacità di farlo im modo radicale. I vizi per tanto tempo nascosti dietro la convivenza obbligata tra le persone possono ora mostrarsi e si traducono in gesti disperati. Metafora della crisi di un difficile trapasso generazionale, il film é sicuramente difficile ma chiede attenzione laddove si fa portavoce di un'umanità a lungo resa incapace di amare ed ora bisognosa d'amore e di attenzione. Dal punto di vista pastorale quindi,accenti di sincerità e passaggi in cui sembra prevalere il nichilismo si alternano, suggerendo la valutazione del discutibile, in un racconto complesso e adatto a dibattiti. UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film é da proporre come punto di partenza per una riflessione sulla società russa anni '90 e sui possibili mutamenti di scenario in rapporto al resto d'Europa. Attenzione é da porre per i minori in caso di passaggi televisivi .