UN FUNERALE DELL’ALTRO MONDO

Valutazione
Accettabile, semplicistico
Tematica
Cinema nel cinema, Rapporto tra culture
Genere
Grottesco
Regia
Feng Xiaogang
Durata
100'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Cina
Titolo Originale
Big Shot's Funeral
Distribuzione
Columbia Tristar Films Italia
Musiche
San Bao
Montaggio
Zou Ying

Orig.: Cina (2002) - Sogg. e scenegg.: Feng Xiaogang, Li Xiaoming, Shi Kang - Fotogr.(Panoramica/a colori): Zhang Li - Mus.: San Bao - Montagg.: Zou Ying - Dur.: 100' - Produz.: Yang Bumng.

Interpreti e ruoli

Donald Sutherland (Don Tyler), Rosamund Kwan (Lucy), Ge You (Yoyo), Ying Da (Louis), Paul Mazurski . (Toni)

Soggetto

Mentre sta girando un nuovo film a Pechino, Don Taylor, regista di fama internazionale, cade in una grave crisi depressiva che lo costringe ad interrompere le riprese. In ospedale, Tyler ascolta un colloquio tra la propria assistente Lucy e il cameraman cinese Yo Yo, e crede di capire che i cinesi accompagnino secondo tradizione la morte con una specie di 'funerale commedia'. Perciò, quando le sue condizioni si aggravano, chiede a Yo Yo di organizzargli un grande funerale in forma di festa. Yo Yo prende l'incarico sul serio e, con l'amico Louis, si prepara a mettere insieme un evento di portata mai vista che attira subito l'attenzione dei media. Quando le spese crescono e diventano insostenibili, Yo Yo cerca sponsor: finisce che ogni più piccolo oggetto o minuto secondo del funerale viene appaltato per essere ben visibile nelle trasmissioni televisive. Tutto procede secondo i piani in attesa del doloroso evento. Tyler invece migliora, anzi guarisce e tuttavia non può più impedire lo svolgimento di finti funerali. Mesi dopo, Yo Yo è sul set del film di Tyler. Questi fa baciare Yo Yo e Lucy, poi ordina "Stop". Il film é finito.

Valutazione Pastorale

Si tratta di uno di quei prodotti targati Cina, ma in realtà promossi e sostenuti dalla sezione asiatica della Columbia. Prodotti (tipo "La tigre e il dragone") a dire il vero sempre più numerosi e quindi decisamente 'scoperti' nel loro obiettivo: creare un terreno di collaborazione permanente con l'universo Cina e aprirsi sul piano commerciale un serbatoio praticamente illimitato di nuovi fruitori. Per conseguire il risultato anche questa storia, calata geograficamente a Pechino e dintorni, affianca e intreccia i due tipi antitetici di 'cultura': consumismo e ritualità, sfrenatezza e rigore. Basato tutto sull'equivoco del funerale da trasformare in evento mediatico, il copione é attraversato da una certa vivacità, da toni indovinati tra il grottesco e il surreale, con strali indirizzati verso l'uso selvaggio e cinico di pubblicità e sponsor. L'anziano regista americano rappresenta la cultura morente, il giovane operatore cinese Yo Yo é il prototipo dei nuovi creatori d'immagine. Ma alla fine il regista si rianima...Il passaggio tra vita e morte è affrontato con qualche fretta di troppo, non c'é dubbio che siamo di fronte ad un esempio tipico di cinema 'globalizzzato', ossia pensato per piacere a tutti; ma alla fine la satira resta in più punti graffiante e acuta, ed é da accogliere bene l'intento di avvicinare in maniera divertente i due popoli. Dal punti di vista pastorale dunque il film é da valutare come accettabile, e nell'insieme semplicistico. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato nell'ambito di un cinema-ponte tra Occidente e Oriente.

Le altre valutazioni

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