Presentato alla 68a edizione del Festival di Taormina (2022)
Interpreti e ruoli
Aldo Baglio (Salvo), Lucia Ocone (Teresa), Ludovica Martino (Emma), Davide Calgaro (Enzo), Giovanni Calcagno (Lillo), Manuela Ventura (Carmela), Mario Di Leva (Fofò), Tony Sperandeo (Nunzio), Sergio Vespertino (Sindaco)
Soggetto
Milano oggi. Salvo è il proprietario di una pizzeria a Milano, dove lavorano anche la moglie Teresa e il figlio Enzo, anche se quest’ultimo controvoglia perché vede il suo futuro nella musica. La maggiore, Emma, si è trasferita in Olanda. Tutto sembra procedere in maniera tranquilla e solida, ma in verità Salvo ha taciuto a tutti i crescenti debiti economici. Quando riceve la notizia della morte del padre in Sicilia, parte per l’isola con l’intenzione di riscuotere l’eredità...
Valutazione Pastorale
Dopo l’esperienza da solista del 2019 in “Scappo a casa” di Enrico Lando, l’attore comico Aldo Baglio fa il bis lontano dal famoso trio Aldo, Giovanni e Giacomo. L’occasione è il secondo lungometraggio del regista Alessio Lauria, “Una boccata d’aria”, di cui Aldo Baglio è anche co-autore del soggetto e della sceneggiatura (firmata anche dallo stesso Lauria, Valerio Bariletti e Morgan Bertacca). Accanto a lui in scena una spalla comica collaudata, la sempre brava Lucia Ocone (vista di recente in “Una famiglia mostruosa” e “I cassamortari”), come pure i giovani in ascesa Ludovica Martino (“Skam Italia”) e Davide Calgaro (“Sotto il sole di Riccione”).
La storia. Milano oggi. Salvo (Aldo Baglio) è il proprietario di una pizzeria a Milano, dove lavorano anche la moglie Teresa (Lucia Ocone) e il figlio Enzo (Davide Calgaro), anche se quest’ultimo controvoglia perché vede il suo futuro nella musica. La maggiore, Emma, si è trasferita in Olanda. Tutto sembra procedere in maniera tranquilla e solida, ma in verità Salvo ha taciuto a tutti i crescenti debiti economici. Quando riceve la notizia della morte del padre in Sicilia, parte per l’isola con l’intenzione di riscuotere l’eredità. Purtroppo deve fare i conti con il fratello minore Lillo (Giovanni Calcagno), che si rifiuta di vendere la proprietà di famiglia…
“Una boccata d’aria” ha uno schema narrativo chiaro, fin troppo prevedibile: il viaggio alla ricerca di sé e delle proprie radici, esperienza che spinge a mettere tutto in discussione e al contempo che salva. Con umorismo frizzante e agrodolce, l’incipit del film ci propone la fragilità del nostro presente, gli affanni di commercianti che vedono le loro attività traballare per la crisi o per scelte avventate; situazioni che squadernano un orizzonte di angosce, silenzi o persino sbandamenti (il protagonista arriva ad affidarsi a un’improbabile usuraia). Il film poi compie una virata, non solo narrativa ma anche visiva, immergendosi nell’assolato paesaggio siciliano: lì tutto sembra incedere con un ritmo senza tempo, tra sogno, favola e lampi da “Gattopardo”. Tornato nel suo paese natale Salvo si guarda finalmente allo specchio e scopre che si è perso ormai da anni, che è caduto nella vertigine del carrierismo, al punto da avere un dialogo pressoché inesistente con moglie e figli. Il ritorno a casa assume prima i contorni del trauma, poi quelli del riscatto, un iter catartico per riparare l’Io e il Noi.
La storia viaggia agile, senza troppi sussulti, incontrando un immediato gradimento, forse un po’ frenato dallo svolgimento prevedibile. Gli attori si mettono in gioco con generosità, ma a volte sembra che il copione non li aiuti. Nel complesso la commedia “Una boccata d’aria” si snoda veloce, fresca, come una granita esitava. Consigliabile, semplice e per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni di dibattito