Una bugia per due

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amore-Sentimenti, Denaro, Ecologia, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Giustizia, Lavoro, Malattia, Matrimonio - coppia
Genere
Commedia
Regia
Rudy Milstein
Durata
101'
Anno di uscita
2024
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
Je ne suis pas un héros
Distribuzione
Officine UBU
Soggetto e Sceneggiatura
Rudy Milstein, Théo Courtial con la partecipazione di Gaëlle Macé
Fotografia
Thomas Rames
Musiche
Dov Milsztajn
Montaggio
Cyril Besnard
Produzione
Delante Productions, Nolita

Interpreti e ruoli

Vincent Dedienne (Louis), Géraldine Nakache (Hélène), Clemence Poesy (Elsa), Isabelle Nanty (Françoise, mamma di Louis), Sam Karmann (Thierry, papà di Louis), Rabah Nait Oufella (Julien), Johann Dionnet (Bastien), Rudy Milstein (Bruno), Anna Cervinka (Corinne), Sebastien Castro (Avvocato dei malati)

Soggetto

Louis lavora da un anno in uno studio di avvocato: è gentile, disponibile, ma agli occhi di colleghi e capi del tutto invisibile. E neanche in famiglia le cose vanno meglio. Un giorno, il medico gli consiglia un esame approfondito sospettando che possa essere qualcosa di serio. Louis si convince di essere gravemente malato e finisce per confidarlo ai colleghi. L’atteggiamento verso di lui cambia, soprattutto quello della socia principale dello studio, Elsa, che gli affida la difesa di una multinazionale (che produce pesticidi) da un’associazione di ex dipendenti malati di cancro, che l’accusano di esserne la causa.

Valutazione Pastorale

Febbraio 2024, arrivano nelle sale italiane due film che ruotano attorno al tema della verità o, meglio, delle bugie, che, anche quelle dette con le migliori intenzioni, le cosiddette “bugie bianche”, alla lunga portano solo guai. Si tratta della commedia francese “Una bugia per due” e dell’americana “A dire il vero”. Rudy Milstein, al suo esordio dietro la macchina da presa, dirige e scrive (con Théo Courtial) “Una bugia pe due”, una piacevole commedia sociale con sfumature romantiche. La storia. Louis (Vincente Dedienne) lavora da un anno in uno studio di avvocato: è gentile, disponibile, ma agli occhi di colleghi e capi del tutto invisibile. E neanche in famiglia le cose vanno meglio. Un giorno, il medico gli consiglia un esame approfondito sospettando che possa essere qualcosa di serio. Louis, interpretando male alcune considerazioni dell’ecografista, si convince di essere gravemente malato e finisce per confidarlo ai colleghi. L’atteggiamento verso di lui cambia, soprattutto quello della socia principale dello studio, Elsa (Clémence Poséy), che gli affida la difesa di una multinazionale che produce pesticidi, citata in giudizio da un’associazione di ex dipendenti, malati di cancro. Il giovane avvocato ha occasione così di conoscere Julien (Rabah Nait Oufella) con cui stringe una amicizia sincera ed Hélène (Géraldine Nakache), aggressiva, “arrabbiata” e volgare portavoce dell’associazione dei malati. Quando il medico gli comunica che è sano come un pesce, Louis non riesce a rinunciare ai “benefici” che l’essere malato gli sta procurando e finisce con l’incartarsi in situazioni sempre più assurde, mentre il processo si avvicina e Jiulien si aggrava. “Volevo scrivere una storia sull’apparenza – spiega il regista Milstein – di come a volte mettiamo da parte i nostri principi per sedurre, per essere accettati dalla società, per progredire socialmente, per compiacere i nostri genitori. Fino a che punto siamo capaci di mettere da parte le nostre convinzioni, la nostra morale e dimenticare i principi per raggiungere il nostro obiettivo? […] Louis, è un ragazzo simpatico, ingenuo e gentile. Eppure, durante tutto il film fa cose immorali. E lo accettiamo perché, appunto, è un bravo ragazzo. Le buone intenzioni perdonano tutto?”. Il film, dunque, affronta temi importanti quali la malattia, l’inquinamento, il conflitto interiore e quello sociale. Il tutto declinato con garbo e ironia, senza mai mancare di rispetto o eccedere. Merito del regista – che si ritaglia anche il personaggio di Bruno, il vicino di casa che dopo un ictus non prova più emozioni e dice solo quello che pensa, con imprevedibili ed esilaranti effetti – e di tutti gli interpreti, Vincente Dedienne in testa, credibile in ogni passaggio, da ingenuo bugiardo a coraggioso avvocato a servizio della verità e della giustizia. “Una bugia per due” è consigliabile, problematico, adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria. In presenza di minori è bene prevedere l’accompagnamento di adulti ed educatori che aiutino ad approfondire i temi in campo.

Le altre valutazioni

Sfoglia l'archivo
Ricerca Film - SerieTv
Ricerca Film - SerieTV