UNA NOTTE IN GIALLO

Valutazione
Consigliabile, brillante
Tematica
Avventura, Donna, Lavoro, Mass-media
Genere
Commedia
Regia
Steven Brill
Durata
95'
Anno di uscita
2014
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Walk of Shame
Distribuzione
Kock Media
Musiche
John Denbey
Montaggio
Patrick J. Don Vito

Orig.: Stati Uniti (2013) - Sogg. e scenegg.: Steven Brill - Fotogr.(Scope/a colori): Jonathan Brown - Mus.: John Denbey - Montagg.: Patrick J. Don Vito - Dur.: 95' - Produz.: Sidney Kimmel Entertainment, Filmdistrict, Lakeshore Entertainment.

Interpreti e ruoli

Elizabeth Banks (Meghan Miles), James Marsden (Gordon), Gillian Jacobs (Rose), Sarah Wright (Denise), Bill Burr (agente Walter), Ethan Suplee (agente Dave), Alphonso McAuley (Pookie), Larry Gilliard jr. (Scrilla), Da'Vone McDonald (Hulk), Willie Garson (Dan Karlin), Oliver Hudson . (Kyle), Carol Mansell . (Charon)

Soggetto

Il suo ragazzo l'ha lasciata e il ruolo di conduttrice del telegiornale in una rete locale è stata assegnato ad un'altra. Una giornata pessima che Meghan cerca di dimenticare, passando la sera in un locale con le sue migliori amiche. All'alba Meghan però si risveglia a casa del barman Gordon, senza borsa né cellulare. Utilizzando il telefono fisso, apprende dalla propria segreteria che la rete televisiva le ha concesso una seconda occasione. Esce e non trova la macchina portata via con il carro attrezzi. Da quel momento ogni sorta di ostacolo cominicia ad allearsi contro di lei. Tutte situazioni che la costringono a perdere tempo, mentre allo studio la aspettano. Proprio all'ultimo, in vista del TG delle 17, Meghan arriva in redazione, comincia a leggere un testo ma poi prosegue a braccio, raccontando dal vero le vicende appena vissute. Grande successo e nuove proposte in vista.

Valutazione Pastorale

Quello del "tutto in una notte" (o metà notte e metà giorno) è un plot da sempre stimolante. Ne consegue, come punto centrale, l'unità di tempo, di luogo e d'azione, tanto più coinvolgente se il 'luogo' è insieme 'uno e centomila' come la Los Angeles di questo racconto, così vasta e dispersiva da far dire a quasi tutti i personaggi la frase "Non so dove siamo". L'idea di una sorta di labirinto dal quale la protagonista non riesce ad uscire sorregge l'azione, seguita con puntualità e ben sorretta dal dinamisno della regia. Senza grandi pretese, e restando aderente ai meccanismi della commedia degli equivoci, il copione scorre brioso e leggero, toccando vari temi di attualità (la donna, la droga, il lavoro...) e lasciandosi andare ad un finale del tutto consolatorio, forse eccessivo ma non sbagliato. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come cosigliabie e nell'insieme brillante.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come prodotto di facile e immediato consumo.

Le altre valutazioni

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