
Orig.: Stati Uniti (2003) - Sogg.: tratto dal testo "The reluctant debuttant" di William Douglas Home - Scenegg.: Jenny Bicks, Elizabeth Chandler - Fotogr.(Scope/a colori): Andrew Dunn - Mus.: Rupert Gregor Williams - Montagg.: Charles McLelland - Dur.: 105' - Produz.: Denise Di Novi, Hunt Lowry, Bill Gerber.
Interpreti e ruoli
Amanda Bynes (Daphne), Colin Firth (Henry Dashwood), Kelly Preston (Libbie), Jonathan Pryce (Allistair), Silvia Syms.
Soggetto
Nonostante il parere contrario della mamma Libbie, la diciassettenne Daphne parte dagli Stati Uniti alla volta dell'Inghilterra, decisa a conoscere finalmente il padre Henry. Costui, primo rampollo di una famiglia aristocratica e candidato alle imminenti elezioni politiche, aveva conosciuto la donna in Marocco negli anni Ottanta, l'aveva presentata a casa ma poi gli era stata sottratta per non intralciare i piani previsti e, sopratutto, senza dirgli che aspettava un figlio. Ora Henry ha una nuova fidanzata, prossima moglie, che a sua volta ha una giovane figlia, Clarissa. L'arrivo di Daphne ha un effetto dirompente. A poco a poco la ragazza si inserisce nelle abitudini della famiglia, suscitando invidie e gelosie. Henry così concede anche a lei il ballo per il debutto in società, cui è presente anche la mamma. Ma quella sera, per una serie di equivoci, Daphne é delusa, rinuncia a tutto, torna in America. Poco dopo, Henry, in un discorso, annuncia di ritirare la candidatura alle elezioni. Eccolo così negli Stati Uniti, alla festa dove Libbie canta e Daphne fa la cameriera. Ora la mamma e il papà ballano insieme, e Daphne ritrova anche Ian, il ragazzo conosciuto a Londra.
Valutazione Pastorale
Si tratta di una favola spigliata e simpatica, che ha il pregio di fare una scelta decisa riguardo al contenuto: a dispetto delle apparenze, di nobiltà e di cerimoniali spesso fasulli, l'unico terreno solido resta quello della famiglia. Padre e figlia si cercano a lungo, e infine si (ri)trovano nella consapevolezza di essere importanti l'uno per l'altra. E' un rapporto che viene recuperato quando si supera il conflitto tra menzogna e verità. Concetti importanti, espressi in modo molto diretto, non risparmiando sulle mozioni degli affetti e arrivando al lieto fine con coerente freschezza e spontaneità. E', come dice il titolo italiano, il sogno di una ragazza, di tante ragazze: un sogno bello e giusto che in qualche occasione potrebbe realizzarsi. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile, e certamente semplice. UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e da recuperare in altre circostanze, come spettacolo positivo per adolescenti e ragazzi sul tema della famiglia.