
Orig.: Stati Uniti (2003) - Sogg.: Craig Titley tratto dal romanzo di Frank Bunker Gilbreth jr, Ernestine Gilbreth Carey - Scenegg.:Sam Harper e Joel Cohen, Alec Sokolov - Fotogr.(Normale/a colori): Jonathan Brown - Mus.: Christophe Beck - Montagg.: George Folsey jr - Dur.: 98' - Produz.:Robert Simonds, Ben Myron, Michael Barnathan.
Interpreti e ruoli
Steve Martin (Tom Baker), Bonnie Hunt (Kate Baker), Piper Perabo (Nora), Tom Welling (Charlie), Hilary Duff, Ashton Kushner.
Soggetto
Genitori di dodici figli, i coniugi Tom e Kate Baker hanno messo da parte ambizioni professionali e si sono sistemati in una tranquilla cittadina di provincia. Qui lui allena la squadra di football del liceo locale e lei, quando può, prende appunti su un libro di memorie. Questa routine confusionaria ma controllabile viene interrotta quando Tom riceve l'offerta di allenare il Lincoln, la squadra di prima divisione dell'università. E' una grande occasione che Tom non può rifutare e che però implica il trasferimento a Chicago. Quasi nello stesso momento anche Kate viene contattata da un editore che vuole pubblicare il suo manoscritto. I figli si trasferiscono malvolentieri nella periferia della grande città, e il peggio arriva quando per il lancio del libro Kate deve trasferirsi prima a New York e poi in altre città, restando lontana da casa per due settimane. Per Tom la situazione diventa insostenibile. Quando Kate ritorna, i genitori capiscono che la decisione giusta è quella di tornare all'origine, nella cittadina di Midland. La felicità della famiglia è più importante di tutto.
Valutazione Pastorale
Il numero dodici relativo ai figli è evidentemente esagerato e scelto in funzione di esigenze anche di dinamica narrativa. Però il moltiplicarsi delle difficoltà risulta funzionale alla conclusione: la rinuncia a qualche ambizione e lo scotto di alcuni sacrifici sono ampiamenti ricompensati dalla forza di calore, di affetti, di sentimenti offerti da una famiglia che cresce. Se il taglio è da commedia scanzonata e un po' leggerina, il messaggio sulla famiglia come realtà bella nella quale tutti insieme si cresce scambiandosi ricchezze e responsabilità é chiaro e deciso, detto in modo simpatico e non pedante. Senza trascurare gli accenni che emergono sulla paternità consapevole, sulle scelte nella carriera, sul dualismo città/campagna. Spensierato ma con indicazioni da non trascurare, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile e nell'insieme semplice. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre anche per bambini e ragazzi in occasioni di passatempo e di ricreazione.