Una storia nera

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Adolescenza, Amore-Sentimenti, Bambini, Donna, Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli, Giustizia, Matrimonio - coppia, Violenza
Genere
Thriller drammatico
Regia
Leonardo D'Agostini
Durata
100'
Anno di uscita
2024
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Una storia nera
Distribuzione
01 Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Antonella Lattanzi, Leonardo D'Agostini, Ludovica Rampoldi. Tratto dall'omonimo romanzo di Antonella Lattanzi
Fotografia
Michele Paradisi
Musiche
Ratchev & Carratello (ACMF)
Montaggio
Francesco Loffredo
Produzione
Matteo Rovere, Groenlandia con Rai Cinema

Interpreti e ruoli

Laetitia Casta (Carla), Andrea Carpenzano (Nicola), Cristiana Dell'Anna (PM Alaimo), Mario Sgueglia (Manuel), Lea Gavino (Rosa), Giordano De Plano (Vito), Lidia Liberman (Milena), Stefano Pesce (Orlandi), Claudia Della Seta (Giudice), Licia Maglietta (Mimma), Carola Orlandani (Mara), Davide Mancini (Avvocato di Carla)

Soggetto

Roma oggi, Carla è una quarantenne francese che vive in Italia da più di vent’anni; ha scelto di trasferirsi nella Capitale per amore di Vito, con cui ha avuto tre figli: Nicola, Rosa e Mara. Si è separata da poco, perché non più disposta a sopportare le continue intimidazioni e violenze dell’uomo. Una sera, al termine della festa di compleanno della figlia più piccola, Carla e Vito hanno l’ennesimo litigio, così la donna disperata si difende e lo uccide. Da lì parte una serrata indagine e un processo per accertare la verità…

Valutazione Pastorale

L’opera seconda di Leonardo D’Agostini, “Una storia nera”, si muove sul terreno del racconto sociale, scandagliando il tema delle violenze domestiche sulle donne. L’autore sceglie come taglio stilistico il cinema di genere, mescolando thriller, noir e courtroom drama. Prodotto da Groenlandia e Rai Cinema, il film prende le mosse dal romanzo omonimo di Antonella Lattanzi (Mondadori) ed è sceneggiato da Ludovica Rampoldi insieme al regista e alla scrittrice. Protagonisti Laetitia Casta, Andrea Carpenzano, Cristiana Dell’Anna, Lea Gavino, Mario Sgueglia, Giordano De Plano e Licia Maglietta. La storia. Roma oggi, Carla è una quarantenne francese che vive in Italia da più di vent’anni; ha scelto di trasferirsi nella Capitale per amore di Vito, con cui ha avuto tre figli: Nicola, Rosa e Mara. Si è separata da poco, perché non più disposta a sopportare le continue intimidazioni e violenze dell’uomo. Una sera, al termine della festa di compleanno della figlia più piccola, Carla e Vito hanno l’ennesimo litigio, così la donna disperata si difende e lo uccide. Da lì parte una serrata indagine e un processo per accertare la verità… Leonardo D’Agostini – il suo esordio è con “Il Campione” nel 2019 – sottolinea come il film racconti “un rapporto d’amore malato in cui non esiste un netto confine tra giusto e sbagliato”. In particolare, rimarca: “Carla è un personaggio complesso, contraddittorio, ricco di sfumature. È una madre che ama sinceramente i suoi figli. È una vittima in trappola. È una donna sensuale, ammaliante”. Il regista ha voluto tratteggiare una storia dai colori lividi della cronaca, declinandola con le formule del noir e del legal drama. Ha richiamato come riferimenti del genere i film hollywoodiani “La fiamma del peccato” (1944) di Billy Wilder e il più recente “Gone Girl” (2014) di David Fincher. “Una storia nera” mantiene un andamento fumoso, ponendo questioni sul piano etico-morale, insistendo sulla linea di confine tra bene e male, seguendo la traiettoria del personaggio di Carla, approfondendone azioni e dinamiche introspettive. Interroga lo spettatore sulla scelta compiuta dalla donna, che si gioca sulla sottile linea di confine tra vittima e “carnefice”. La sceneggiatura tiene il passo della regia, anche se sui volteggi finali si percepisce una chiara forzatura per far quadrare il racconto. “Una storia nera” si rivela una proposta sfidante a livello tematico, che denuncia una piaga sociale e al contempo inquieta per la presenza di una giustizia tiepida e per la risposta del singolo che avverte l’urgenza di farsi da solo custode della propria sicurezza. Tema scivoloso, che apre a non pochi dilemmi morali. Complesso, problematico, per dibattiti.

Utilizzazione

Programmazione ordinaria. Destinato a un pubblico adulto.

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