Una vita in fuga

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Adolescenza, Alcolismo, Amore-Sentimenti, Bambini, Educazione, Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli, Mass-media
Genere
Drammatico
Regia
Sean Penn
Durata
107'
Anno di uscita
2022
Nazionalità
Usa
Titolo Originale
Flag Day
Distribuzione
Lucky Red
Soggetto e Sceneggiatura
Jez Butterworth, Jennifer Vogel,
Fotografia
Daniel Moder
Musiche
Joseph Vitarelli
Montaggio
Valdís Óskarsdóttir, Michelle Tesoro
Produzione
Wonderful Films, Rahway Road Productions, New Element Media, Clyde Is Hungry Films, Conqueror Productions

Il film è tratto dal libro autobiografico di Jennifer Vogel “Flim-Flam Man: The True Soty of My Father's Countrefeit Life”.

Interpreti e ruoli

Sean Penn (John Vogel), Dylan Frances Penn (Jennifer Vogel), Katheryn Winnick (Patty Vogel), Hopper Jack Penn (Nick Vogel), Josh Brolin (Zio Beck), Megan Best (Jennifer), Dale Dickey (Nonna Margaret), Norbert Leo Butz (Doc), Eddie Marsan (Mr. Emmanuel)

Soggetto

Jennifer è una bambina serena e vivace. Con i genitori e il fratello più piccolo trascorre un’infanzia che le sembra piena di avventure e fantasia. Crescendo, però, scopre che suo padre ha una doppia vita: è un truffatore, un falsario ben noto alle forze dell’ordine. Poco più che ragazza decide, quindi, di allontanarsi dalla famiglia e soprattutto dal padre, ma l’affetto e il desiderio di credergli si riveleranno più forti della prudenza...

Valutazione Pastorale

Tatto dal libro biografico della giornalista e scrittrice americana Jennifer Vogel “Flim-Flam Man: The True Soty of My Father's Countrefeit Life” e presentato in Concorso al Festival di Cannes 2021, arriva nelle sale italiane a marzo del 2022 “Una vita in fuga” (“Flag Day”), diretto e interpretato da Sean Penn insieme ai due figli Hopper e Dylan. Raccontato dalla voce fuori campo di Jennifer il film è un assemblaggio dei ricordi della protagonista, con continui salti temporali dall’infanzia, spensierata e giocosa, all’adolescenza segnata dalla consapevolezza e dalla delusione per la scoperta di un padre (che resterà amatissimo fino alla fine) che si rivela incapace di assumersi le proprie responsabilità, costringendo tutti a una vita precaria. Inoltre, con la caduta della madre nell’abisso dell’alcolismo, la famiglia si ritrova priva di punti di riferimento affettivi stabili. Fino al presente, alla vita nuova che Jennifer si è costruita con tenacia e determinazione, riuscendo a realizzare il sogno di laurearsi e dedicarsi al giornalismo e alla scrittura. Il film si chiude percorrendo un sentiero cinematograficamente molto battuto: uno spettacolare inseguimento on the road, che si conclude nel modo più tragico possibile, senza possibilità di espiazione o redenzione. “Una vita in fuga” è una storia profondamente americana (già rintracciabile nel titolo originale che allude al giorno della bandiera, festa negli Stati Uniti e compleanno del protagonista): nell’ambientazione rurale con i suoi paesaggi, le ampie strade e i fatati colori del crepuscolo, e nella parabola della protagonista (il mito del self-made man, woman in questo caso). L’escamotage di non utilizzare un percorso narrativo lineare nel temporale è una scelta stilistica sempre più usata, ma che, se non governata adeguatamente, rischia di disorientare lo spettatore, appesantendo il racconto. Detto questo bisogna riconoscere che Sean Penn riesce a infondere giusta credibilità e intensità drammatica al suo John Vogel, cui tiene bene il passo la figlia Dylan, al suo primo ruolo importante. Si tratta di capire se e quanto la commistione vita reale e finzione abbia condizionato la sua performance. Decisamente più marginale il ruolo di Hopper Penn, ossia Nick Vogel, presente più che altro nei ricordi d’infanzia della sorella. “Una vita in fuga” ha comunque tutta la forza emotivamente coinvolgente di una storia vera e, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria. In presenza di minori è bene prevedere l’accompagnamento di adulti ed educatori che aiutino a contestualizzare e sciogliere i nodi problematici del racconto.

Le altre valutazioni

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