
Sogg. e Scenegg.: John Hunter - Fotogr.: (normale/a colori) Frank Tidy - Mus. Michael Conway Baker - Montagg.: Frank Irvine - Dur.: 91' - Produz.: Peter O'Brian
Interpreti e ruoli
Richard Farnsworth (Bill Miner), Jackie Burroughs (Kate), Ken Pogue (Jack Budd), Wayne Robson (Shorty), Timothy Webber (Fernie), Gary Reineke (Scaven), David Petersen, Don Mackay
Soggetto
Bill Miner, specialista nello svaligiare diligenze, torna in libertà nel 1901, dopo 33 anni di carcere. Pur essendo ormai anziano, egli non riesce però ad abituarsi ad un tranquillo lavoro: sogna invece di compiere una grande rapina ad un treno. Dopo un tentativo fallito, nel quale viene identificato, si trasferisce dagli Stati Uniti in Canada, e qui riesce ad effettuare il colpo desiderato, insieme al compagno Shorty. Il bottino è notevole, e Bill lo nasconde provvisoriamente al sicuro. Ma anche stavolta egli è stato identificato, perciò, per far perdere le sue tracce, assunto il nome di George Edwards, si fa credere, come Shorty, un "ingegnere minerario", al servizio di Jack Budd, un ricco furfante. Frattanto Miner ha conosciuto Kate (una femminista rimasta nubile per mantenere la propria indipendenza) di professione fotografa. Fra Bill e la donna nasce presto un sincero amore, ma neanche a lei egli rivela la sua vera identità. Inoltre sempre sotto il nome di Edwards, egli ha fatto amicizia con un giovane sergente della polizia canadese, Fernie, e questi lo fa avvertire da Kate, quando giunge sul posto un detective americano, Scaven, il quale dà la caccia al ladro da lungo tempo. Allora Bill, confessata tutta la verità alla donna, e fattala partire per gli Stati Unti, promettendo di raggiungerla, tenta di nuovo una rapina ad un treno. Però il colpo fallisce e Shorty è ferito, cosicché i banditi, arrestati, vengono processati e subiscono dure condanne. Ma al momento in cui parte ammanettato, Miner è festeggiato alla stazione da una piccola folla, che lo applaude; egli è infatti ormai un personaggio popolarissimo: il "ladro gentiluomo". Nel 1907, poi, Miner evaderà dal carcere, e Kate, diventata fotografa alla moda, partirà nel 1908 per l'Europa, insieme ad un facoltoso "ingegnere minerario".
Valutazione Pastorale
il regista Phillip Borsos non riesce a rendere né brillante né ironica, né epica la storia di questo bandito anzianotto e gentile, il quale regala arance ai bambini e amoreggia con una matura zitella. Il risultato è un lavoro troppo lento e piatto. La cosa più riuscita è l'inserzione nella pellicola di spezzoni di film muti, e soprattutto il brano in cui Miner assiste entusiasta alla proiezione del famoso "The Great Train Robbery", in cui vede realizzato il suo sogno di compiere una grande rapina ad un treno. Fra bei paesaggi e immagini suggestive di locomotive a vapore, il regista presenta con evidente simpatia il suo eroe, ladro per vocazione, cercando di mettere in risalto alcuni suoi buoni sentimenti e il fatto che non ha mai ucciso nessuno. Ma il film è modesto, in cui c'è anche qualche momento piuttosto risibile.