VERSO SERA *

Valutazione
Discutibile, Realistico
Tematica
Bambini, Famiglia
Genere
Drammatico
Regia
Francesca Archibugi
Durata
99'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
VERSO SERA
Distribuzione
I.I.F.
Soggetto e Sceneggiatura
Francesca Archibugi, Gloria Malatesta, Claudia Sbarigia
Musiche
Roberto Gatto, Battista Lena
Montaggio
Roberto Missiroli

Sogg. e Scenegg.: Francesca Archibugi, Gloria Malatesta, Claudia Sbarigia - Fotogr.: (panoramica/a colori) Paolo Carnera – Mus.: Roberto Gatto, Battista Lena - Montagg.: Roberto Missiroli - Dur.: 99' - Co-Produz.: Ellepi Film, Roma - Paradis film, Paris

Interpreti e ruoli

Marcello Mastroianni (Ludovico Bruschi), Sandrine Bonnaire (Stella), Lara Pranzoni (Mescalina), Paolo Panelli, Giovanna Ralli, Veronica Lazar, Zoe Incrocci, Giorgio Tirabassi, Victor Cavallo

Soggetto

nel 1977, durante gli anni di "piombo", Ludovico Bruschi, professore universitario in pensione, e comunista "aristocratico", vive a Roma nel suo villino ai Parioli, servito con devozione dalla domestica Elvira, quando arriva improvvisamente suo figlio Oliviero. Questi è un hippy insicuro e inconcludente, che si è appena separato dalla sua compagna Stella (andatasene con un altro), e gli chiede di occuparsi per qualche tempo della loro figlioletta Mescalina, detta Papere, di 4 anni, la quale sostiene di avere sempre accanto a sé Papere II, il suo doppio, con la quale parla e gioca. Il professore, vedovo da tempo, si occupa abitualmente di musica, suonando in un quartetto, e di giardinaggio e ha una stanca relazione con la matura Pina. Ripartito il giovane, che vuole impiantare, in una zona isolata, un allevamento di capre e si fa dare perciò soldi dal padre, Papere conquista subito il nonno con la sua vivissima intelligenza e la sua grazia pensosa, mentre lui sa darle una vita sana e ordinata, la guida con dolce fermezza e si preoccupa della sua istruzione. Ma ecco arrivare improvvisamente Stella, della quale la piccola sente la mancanza, e la "nuora" ventitreenne, aggressiva e ostentatamente ignorante, comunista del "movimento" e abituata a vivere in modo zingaresco, si trova subito in conflitto generazionale ed ideologico col "suocero", tanto da andarsene al più presto. Però, quando Stella è ricoverata a seguito di un incidente in ospedale con una gamba ingessata, Bruschi se la riporta a casa, e la necessaria immobilità costringe la ragazza ad approfondire la conoscenza col "suocero", del quale subisce il fascino intellettuale, mentre il suo temperamento aggressivo si addolcisce, vinto dalla tenerezza, spesso ironica, del professore. Nasce così fra i due un sentimento, quasi sempre inespresso, ma importante, al quale Ludovico sa resistere per i suoi saldi principi morali, ma al quale Stella, invece, forse cederebbe. Dopo aver insistito inutilmente per far iscrivere la ragazza all'università, e in seguito ad un vibrante colloquio, nel quale lei gli rimprovera anche la sua mancanza di coraggio nei loro rapporti, Ludovico lascia partire madre e figlia per qualche giorno, e, quando tornano a Roma, compra loro un appartamento dalla parte opposta della città, e torna alla sua solitudine. Lasciata poi alla nipotina una lettera (che dovrà leggere da grande), per spiegarle ciò che è accaduto in quell'anno fra lei, il nonno e la madre, il Professor Bruschi muore.

Valutazione Pastorale

Francesca Archibugi, giunta al suo secondo film, si dimostra ancora attenta a studiare con finezza la psicologia dei suoi principali personaggi: il professore, ben interpretato con malinconica ironia da Mastroianni, Stella, prima aggressiva, e poi addolcita e turbata, della quale Sandrine Bonnaire fa un ritratto molto efficace, e infine la piccola Lara Pranzoni, il cui serio e delizioso visetto non ha mai espressioni leziose. I rapporti complessi di queste tre figure sono al centro del lavoro e ne costituiscono l'interesse, specie nella prima parte, certamente più riuscita, perché animata dai dialoghi spesso ironici fra il nonno e la nipotina. Quando invece, nella seconda parte, fra il Professore e sua "nuora" si svolgono lunghe e verbose dissertazioni su temi politici e sociali, il film diventa didascalico, e in seguito non appare coinvolgere neppure il dolente argomento di un rapporto amoroso impossibile fra i due. Comunque si tratta di un'opera interessante e complessa, anche se non perfetta. La valutazione di discutibile è motivata da alcune frasi dei dialoghi, e da qualche situazione.

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