VIAGGIO IN PARADISO

Valutazione
Futile, violento
Tematica
Bambini, Carcere, Famiglia - genitori figli, Male, Povertà-Emarginazione, Violenza
Genere
Azione
Regia
Adrian Grunberg
Durata
95'
Anno di uscita
2012
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
How I Spent My Summer Vacation
Distribuzione
Eagle Pictures
Musiche
Antonio Pinto
Montaggio
Steven Rosenblun

Orig.: Stati Uniti (2011) - Sogg. e scenegg.: Adrian Grunberg, Stacy Perskie, Mel Gibson - Fotogr.(Scope/a colori): Benoit Debie - Mus.: Antonio Pinto - Montagg.: Steven Rosenblun - Dur.: 95' - Produz.: Bruce Davey, Mel Gibson, Stacy Perskie - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.

Interpreti e ruoli

Mel Gibson (Driver), Daniel Gimenez Cacho (Javi), Roberto Sosa (Carnal), Jesus Ochoa . (Caracas), Kevin Hernandez (bambino), Dolores Heredia (madre del bambino), Peter Stormare (Frank), Fernando Becerril (direttore del peniteniario), Jose Montini (dottore di El Pueblito), Patrick Bauchau (chirurgo), Mayra Sérbulo . (infermiera)

Soggetto

Sulla macchina carica dei soldi appena rubati, Driver fugge con i complici e attraversa il confine messicano. La fuga però dura poco. L'automobile si ribalta, le polizie americana e messicana si contendono la gestione del malvivente (l'unico rimasto vivo) e del malloppo. Vincono i messicani, e Driver viene condotto a El Pueblito, un immenso carcere-città. Qui vivono delinquenti di ogni tipo: uomini, donne, piccoli, grandi, qui si ruba, si compra, si vende, si fanno affari. Nella corruzione dilagante, Driver quasi per caso fa amicizia con un bambino di dieci anni che viene tenuto in vita solo perché possiede lo stesso gruppo sanguigno di Java, boss del carcere, ed è la sua forma di assicurazione sulla vita. Conosciuta anche la mamma di lui, Driver si dedica con grande volontà a salvare i due da una condanna certa, mettendo in campo astuzia, grinta, sprezzo del pericolo. Lasciando per strada una lunga scia di cadaveri, Driver riesce a sventare il pericolo rappresentato dal boss, e, nel momento in cui il carcere viene fatto salvare per demolirlo, esce, recupera parte dei soldi, e con il bambino e la mamma parte per una vacanza al mare.

Valutazione Pastorale

A parte la location (quel concentrato di ogni umana nefandezza, così denso che non si sa più se inventato o autentico), si tratta per il resto di una pellicola invero poco originale e abbastanza ripetitiva. Gibson prova ad 'abitarla' interamente, fungendo da perno della narrazione, e muovendo le pedine circostanti, sul filo di una costante violenza, tra Tarantino, Rodriguez e il Clint Eastwood dei gangster movie (citato esplicitamente). L'azione diventa così stordente da creare incertezza tra il versante comico/grottesco e quello drammatico/di denuncia. Forse Gibson voleva solo provare a costruire uno spettacolo carico di tensione e di dinamica sopra le righe. Però il tasso di violenza è così esasperato, da creare inevitabili limiti di fruizione. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come futile e certo molto violento.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, sempre con rispetto per un pubblico meno assuefatto a un costante clima di violenza. C'è il divieto ai 14 anni, e grande attenzione è da tenere per minori e piccoli, anche in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

Le altre valutazioni

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