VIAGGIO VERSO IL SOLE

Valutazione
Accettabile, realistico
Tematica
Amicizia, Conflitti etnici, Libertà, Politica-Società
Genere
Drammatico
Regia
Yesim Ustaoglu
Durata
105'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Turchia
Titolo Originale
GUNESE YOLCULUK
Distribuzione
Istituto Luce
Musiche
Vlatko Stefanovski
Montaggio
Nicolas Gaster

Orig.: Turchia (1999) - Sogg. e scenegg.: Yesim Ustaoglu - Fotogr.(Panoramica/a colori): Jacek Petrycki - Mus.: Vlatko Stefanovski - Montagg.: Nicolas Gaster - Dur.: 105' - Produz.: Behrooz Hashemian.

Interpreti e ruoli

Newroz Baz (Mehmet), Nazmi Quirix (Berzan), Mizgin Kapazan (Arzu), Nigar Aktar (proprietaria della lavanderia), Iskender Bagcilar (investigatore di polizia), Ara Guler . (capo di Mehmet)

Soggetto

Nella caotica Istambul di oggi si incontrano due giovani, Mehmet e Barzan. Dopo aver scoperto di essere entrambi originari dell'Anatolia (Mehmet della zona Ovest, Barzan della zona est), i due si vedono ancora e diventano amici: Barzan ha un carretto ambulante dento il mercato, Mehmet lavora presso l'ufficio delle acque. Finito il lavoro, Mehmet si incontra con Arzu, una ragazza impiegata in una lavanderia. I due escono senza che lei dica niente al padre,e tra loro nasce un sentimento. Durante un controllo della polizia su un autobus, Mehmet a causa della sua pelle scura viene scambiato per un curdo e subito arrestato: accanto a lui c'é un sacco con una pistola, in realtà lasciata da un vero curdo fuggito alla vista delle forze dell'ordine. Interrogato, chiuso in carcere e rilasciato solo dopo una settimana, Mehmet subisce ulteriori conseguenze: viene licenziato e sfrattato dal dormitorio. Interviene allora Barzan, che gli trova un nuovo lavoro e una sistemazione sia pure precaria. Ma giorni dopo, durante un tafferuglio con la polizia, Barzan viene colpito e ucciso. Appresa la dolorosa notizia, Mehmet capisce di dover esaudire quello che era l'ultimo desiderio dell'amico: tornare a casa ed essere sepolto nella propria terra. Con la ingombrante bara al seguito, Mehmet comincia un viaggio pieno di difficoltà. Attraversa campagne desolate, cittadine dove la notte passano per strada colonne di carri armati, incontra ragazzini che fanno lavori proibiti, arriva finalmente nel villaggio indicato ma lo trova saccheggiato e bruciato. Non c'é più niente. A Mehmet non resta che affidare la bara al fiume e guardare l'acqua scorrere nel tramonto.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un quadro vibrante e commosso dell'attuale, contraddittoria situazione della Turchia, Paese che allo stesso tempo vuole rimanere agganciato all'Europa e insieme non riesce a risolvere i problemi di convivenza con popolazioni e abitudini di stampo asiatico. La regista afferma che:" La storia é stata ispirata da articoli apparsi sui giornali a proposito di villaggi delle regioni periferiche turche completamente rasi al suolo. Intere popolazioni sono state costrette ad abbandonare i loro territori e ad emigrare verso Istambul alla ricerca di una via di sopravvivenza".L'obiettivo è dunque quello di costruire una precisa denuncia. Il merito è che tale denuncia é incisiva, diretta e mai eccessiva o sopra le righe. Il film ha tocchi di poesia, quando riesce a parlare di amicizia e amore creando una simbiosi tra essere umano e territorio in cui vive; c'è giusto realismo, quando si afferma che è doveroso l'incontro tra identità diverse, mentre sono da condannare gli scontri e le soluzioni violente. Film di ispirazione civile, quindi, in cui risalta come nota dominante la voglia di essere accanto a chi ogni giorno affronta la vita come una fatica spesso non sopportabile. Storia drammatica tra favola (il 'viaggio' pieno di incognite) e documento (la cronaca, i fatti, le azioni), il film dal punto di vista pastorale, é da valutare come positivo per il tono di denuncia e l'ansia di riscatto che lo animano: accettabile, quindi, e, nell' insieme, realistico. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria. E' certamente utile proporlo come occasione di conoscenza 'dall'interno' di realtà culturali e sociali con le quali l'Europa occidentale ha ormai confronti sempre più frequenti.

Le altre valutazioni

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