VIOLA DI MARE

Valutazione
Futile, scabrosità
Tematica
Donna, Famiglia, Letteratura, Omosessualità
Genere
Drammatico
Regia
Donatella Maiorca
Durata
105'
Anno di uscita
2009
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Id.
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Mario Cristiani, Donatella Diamanti, Donatella Maiorca, Pina Mandolfo Pina Mandolfo liberamente tratto dal romanzo "Minchia di Re" di Giacomo Pilati
Musiche
Gianna Nannini, Wil Malone
Montaggio
Marco Spoletini

Orig.: Italia (2009) - Sogg.: Pina Mandolfo liberamente tratto dal romanzo "Minchia di Re" di Giacomo Pilati - Scenegg.: Mario Cristiani, Donatella Diamanti, Donatella Maiorca, Pina Mandolfo - Fotogr.(Panoramica/a colori): Roberta Allegrini - Mus.: Gianna Nannini, Wil Malone - Montagg.: Marco Spoletini - Dur.: 105' - Produz.: Maria Grazia Cucinotta, Giovanna Emidi, Silvia Natili, Giulio Violati.

Interpreti e ruoli

Valeria Solarino (Angela), Isabella Ragonese (Sara), Ennio Fantastichini (Salvatore), Giselda Volodi. (Lucia), Maria Grazia Cucinotta. (Agnese), Marco Foschi (Tommaso), Alessio Vassallo (Nicolino), Lucrezia Lante Della Rovere (baronessa), Corrado Fortuna (Ventura), Ester Cucinotti . (Concetta)

Soggetto

In una piccola isola al largo della Sicilia, alla fine del 1800, Angela cresciuta in una famiglia di rigidi pricipi, prova un forte sentimento per la coetanea Sara. Quando arriva il momento, il padre Salvatore vuole farla sposare con Ventura, un giovane per bene. Al suo rifiuto, il padre la rinchiude in una grotta, da cui la salva la madre, con lo stratagemma di farla travestire da uomo. Così Angela diventa per tutti Angelo, comanda gli operai al lavoro e, finalmente, può andare a vivere con Sara. Quando le due donne vogliono un figlio, viene chiamato l'amico Tommaso, e Sara resta incinta. Le cose però vanno male, e Sara muore di parto. Ormai tutto é compromesso.

Valutazione Pastorale

Non c'è dubbio che di temi interessanti, e importanti, la storia ne proponeva parecchi: l'ambiente chiuso della piccola isola, le arretratezze culturali e sociali, la rigidità dei rapporti dentro la famiglia (con il padre a comandare in modo assoluto), il ruolo subalterno della donna, le violenze fisiche e morali, i sotterfugi, le ipocrisie legate ai comportamenti, più che mai quelli sessuali. E così si é detto tutto quello che poteva esserci, e invece non c'é. Lo svolgimento risulta infatti oltremodo tirato via, sfilacciato, incongruo, piegato più al melodramma stonato che al dramma autentico. Le psicologie dei personaggi, affrettate, restano superficiali e poco coinvolgenti. Un'occasione mancata che rende il film, dal punto di vista pastorale, futile, punteggiato da non poche scabrosità, che, nella narrazione talvolta disordinata, diventano più evidenti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben tenendo presenti i limiti sopra esposti, e e per un pubblico di adulti. Attenzione é da tenere per piccoli e minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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