WE WERE SOLDIERS-Fino all’ultimo uomo

Valutazione
Accettabile-riserve, Realistico
Tematica
Guerra
Genere
Drammatico
Regia
Randall Wallace
Durata
138'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
We were soldiers
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Randall Wallace tratto dal libro di memorie "We were soldiers once and young" di Harold G.Moore e Joseph L.Galloway
Musiche
Nick Glennie
Montaggio
William Hoy

Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg.: tratto dal libro di memorie "We were soldiers once and young" di Harold G.Moore e Joseph L.Galloway - Scenegg.: Randall Wallace - Fotogr.(Scope/a colori): Dean Semler - Mus.: Nick Glennie-Smith - Montagg.: William Hoy - Dur.: 138' - Produz.: Bruce Davey, Stephen McEveety, Randall Wallace.

Interpreti e ruoli

Mel Gibson (Hal Moore), Sam Eliott, Madeleine Stowe, Greg Kinnear, Chris Klein, Keri Russell, Barry Pepper

Soggetto

Anno 1965, agli inizi della guerra in Vietnam. Il tenente colonnello Hal Moore viene assegnato al comando del suo primo battaglione. L'ordine che riceve é di particolare importanza: poiché i soldati dovranno muoversi su un territorio praticamente sconosciuto, sono state pensate nuove armi e nuove tecniche da combattimento però ancora tutte da sperimentare. Sotto il profilo logistico la spedizione prende il via con qualche diffidenza, che però dissimula, infondendo coraggio e motivazioni ai soldati nel discorso prima della partenza. Così il battaglione arriva in Vietnam, e sul posto la situazione si dimostra subito molto difficile. Gli spostamenti sono complicati, gli agguati dei cecchini nemici sono incontrollabili. Il momento decisivo é la battaglia della Drang Valley, durante la quale Moore sperimenta con successo le nuove tecniche belliche. Il fotoreporter Joe Galloway, al seguito dell'esercito, sperimenta da vicino la dura realtà della guerra. In America, alla base militare, la moglie di Moore si è assunta il triste compito di recpitare alle rispettive consorti le lettere di comunicazione dei decessi dei soldati. Moore torna a casa. E oggi una lapide ricorda i nomi dei ragazzi che lasciarono la vita nell'inferno di quella battaglia.

Valutazione Pastorale

Il punto di partenza é il libro scritto dai due protagonisti autentici, l'ufficiale Harold Moore e il giornalista Joe Galloway. Sulla base di quelle testimonianze, il copione affronta il rischio di un ennesimo film sul Vietnam, sulla 'sporca guerra', sul contrasto tra grandi mezzi impiegati e poca preparazione, su ideali e incoscienza. Se è vero che tutto sembra sia già stato detto, il regista Wallace riesce a ritagliarsi un'angolino di novità, concentrandosi sul 'soldato' come figura centrale di ogni battaglia (quindi anche di questa) e sull'esercito come istituzione da rispettare. Il volto non violento di Mel Gibson è funzionale a disegnare un tenente colonnello Moore serio, disciplinato ma non privo di aperture alle difficoltà, alle paure, al dolore. Gran parte dei 138' di durata é occupata dalla battaglia di Drang Valley, girata con bella vigoria, con asciutta determinazione, con dettagli che incutono rifiuto e non fascino. La consegna delle lettere alle mogli dei caduto dice che é il momento per l' America di restituire dignità a quei soldati, anche se Vietnam vuol dire l'ammissione di una sconfitta. Dal punta di vista pastorale, il film è da valutare come positivo, con riserve per qualche passaggio un po'sopra le righe, e sostanzialmente realistico.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza dei minori. Da recuperare nell'ambito del rapporto cinema americano/Vietnam, e più in genere come esempio di cinema bellico all'inizio del Terzo Millennio.

Le altre valutazioni

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