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Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Politica-Società, Povertà-Emarginazione, Rapporto tra culture, Razzismo
Genere
Drammatico
Regia
Philippe Lioret
Durata
110'
Anno di uscita
2009
Nazionalità
Francia
Distribuzione
Teodora Film
Musiche
Nicola, Piovani, Wojciech Kilar, Armand Amar
Montaggio
Andrea Sedlackova

Orig.: Francia (2009) - Sogg. e scenegg.: Philippe Lioret, Emmanuel Courcol, Olivier Adam - Fotogr.(Scoep/a colori): Laurent Dailland - Mus.: Nicola, Piovani, Wojciech Kilar, Armand Amar - Montagg.: Andrea Sedlackova - Dur.: 110' - Produz.: Christophe Rossignol.

Interpreti e ruoli

Vincent Lindon (Simon), Firat Ayverdi (Bilal), Audrey Dana (Marion), Derya Ayverdi (Mina), Thierry Godard 8Bruno) (Zoran), Selim Akgul (Koban), Firat Celik (Mirko), Murat Subasi (Caratini), Olivier Rabourdin ( tenente di polizia), Mouafaq Rushdie . (padre di Mina)

Soggetto

A Calais, Simon, istruttore di nuoto, conosce Bilal, curdo di 17 anni, clandestino intenzionato ad arrivare in Inghilterra per riunirsi all'amata Mina, già a Londra con la famiglia. Dopo i primi momenti di incertezza, Simon prende a cuore la situazione del ragazzo e lo aiuta a diventare un bravo nuotatore, pur scoraggiando la sua intenzione di arrivare in Inghilterra a nuoto. Simon ospita Bilal a casa, e così viene preso di mira dai vicini e dalla polizia. Una mattina di Bilal non si hanno più notizie. Tempo dopo, il corpo senza vita del giovane viene rispedito dalla polizia inglese. Il funerale si svolge nella cittadina francese.

Valutazione Pastorale

L'accoglienza, il rifiuto, comunque il modo di gestire la presenza di tanti extracomunitari é forse uno di temi più spinosi che vive l'Europa occidentale. Qui sappiamo che il giovane è si scappato dalla guerra ma per un motivo di tipo sentimentale: bello quindi, e quasi poetico. E tuttavia la mannaia delle legge cade inesorabile anche sopra chi è appena agli inizi della propria vita di uomo. C'é senz'altro una lettura 'politica' che il copione propone e chiaramente appoggia: cambiano le leggi sbagliate. E c'è, forse più prepotente, un dilemma maggiore: il contrasto tra la legge scritta e quella morale. Richiesta di sicurezza, di ordine, di rispetto del territorio da un lato; dall'altro solidarietà, umanità, accoglienza, l'andare incontro ai meno fortunati, ai bisognosi, allargare la famiglia umana senza distinzioni. La prorità per queste seconde esigenze é fuor di dubbio. Ma il film mette in campo realismo e utopia e, dal punto di vista pastorale, é da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito come occasione per avviare riflessioni sui temi di grande attualità che propone.

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